Rimasta una delle ultime società cooperative del Lazio nel ramo vitivinicolo, Cantina Bacco è oggi gestita dagli eredi di cinque soci fondatori con ben quattro generazioni alle spalle.
Se da una parte la tradizione è un punto di forza, coi tempi che avanzano il maggiore interesse degli amministratori è quello di applicare alla passione per il vino le migliori innovazioni tecnologiche sul campo per garantire prodotti qualitativamente sempre migliori e metodi di produzione il più possibile sostenibili.
In questa terra fertile, con un clima favorevole dato dal sole e dalla brezza marina, cresce il “Cacchione”, bianco autoctono della zona che pare esista già dai tempi dei Romani e che la Cantina Bacco, grazie ai suoi fondatori, alcuni dei quali ancora in vita, ha recuperato dopo un periodo di abbandono.
All’inizio degli anni 2000, infine, la Cantina Bacco – attraverso la ferrea e caparbia volontà dei soci di rivalutare ulteriormente il Cacchione quale prodotto autoctono di Nettuno – in contrapposizione con i produttori delle zone limitrofe ormai concentratisi quasi esclusivamente sui vitigni internazionali, ha deciso – dopo diverse sperimentazioni – di rilanciare la coltivazione del Cacchione con l’aggiunta della tecnica del piede franco.